Marta Cillero Manzano in conversazione con CORRENTE

Marta Cillero Manzano: Come nasce il collettivo di CORRENTE?

CORRENTE: Il collettivo CORRENTE nasce alla fine del 2022 da un’idea di 10 regist3, tutt3 passat3 dal crocevia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, accomunat* dal desiderio di far conoscere a un pubblico sempre più vasto il cinema del reale ma soprattutto di restituire alla città uno spazio aperto e libero in cui condividere visioni, parlare di cinema e riscoprire il piacere dell’esperienza in sala. Abbiamo unito le forze con l’obiettivo di riaccendere le luci dell’ex Cinema Edison, a Ballarò. L’edificio, originariamente nato come Casa del Fascio nel ‘39, era poi stato trasformato in cinema ma aveva chiuso i battenti negli anni ottanta.

L’Università di Palermo lo ha restaurato una ventina d’anni fa e oggi lo utilizza come aula per la facoltà di Giurisprudenza; abbiamo stretto un accordo con loro e, grazie a questa preziosa collaborazione, siamo riusciti a realizzare l’ambizioso progetto di restituire alla sala la sua funzione originaria. Mentre sempre più cinema chiudono, ci è sembrata una sfida importante riaprirne uno e riconsegnare questo spazio alla collettività.

 

 

MCM: Le vostre rassegne sono pensate per portare non solo un pubblico cinefilo nel quartiere, ma anche e soprattutto per incuriosire e coinvolgere chi nel quartiere abita. In questo senso, quali sono le sfide del vostro lavoro?

CC: Le sfide sono tante ma il quartiere ha risposto con grande entusiasmo, specialmente per le proiezioni pomeridiane. Ci sono bambin3 e adolescenti che sono diventati il nostro pubblico più affezionato, non perdono neanche un appuntamento e spesso ci danno persino una mano nella
gestione dello spazio. É più difficile coinvolgere l3 ragazz3 più grandi e il pubblico adulto, ma non sono mancate famiglie e curios* che hanno fatto capolino in alcune delle serate più piene. Il nostro obiettivo è quello di far diventare l’ex Cinema Edison sempre di più uno spazio sicuro di riferimento per chiunque, sia per passare una serata diversa a guardare un bel film, sia per scambiare due chiacchiere e conoscere nuova gente.

 

MCM: CORRENTE sta riuscendo a portare a Palermo linguaggi e sguardi inediti sui temi cruciali del nostro tempo, narrazioni fuori dagli schemi, documentari e film indipendenti aperte a tutt3, come lavorate tra di voi e sul territorio? Come riuscite a coinvolgere gruppi così diversi nelle vostre attività? Quale è il vostro rapporto con altre realtà sociali del quartiere?

CC: C’è un gruppo di selezionator3 che fa una scrematura tra i film che proponiamo un po’ tutti, opere che di solito scopriamo nei festival italiani o internazionali (di cui molti di noi sono assidu3 frequentator3), poi la decisione finale viene presa di comune accordo con tutt3 l3 altr3. Come gruppo, dopo un primo periodo di assestamento, abbiamo iniziato a dividerci i compiti per reparti di lavoro, per essere più efficaci e allo stesso tempo consentire a ognuno di noi di seguire la propria inclinazione personale e sfruttare al meglio il proprio network. Al momento ci sono il reparto comunicazione, programmazione bambini, programmazione adulti, burocrazia, tecnici di proiezione, fotografi e videomaker. Naturalmente c’è un continuo scambio tra i gruppi attraverso riunioni settimanali in cui ci aggiorniamo e prendiamo insieme le decisioni più importanti. Nella scelta dei film chiaramente ognun3 di noi conserva il proprio gusto personale e per questo spesso le proposte sono molto diverse tra loro. Resta comunque un denominatore comune: portare in sala un cinema indipendente e coraggioso che sia in grado di stimolare riflessioni e confronti su temi cruciali della contemporaneità. Per noi è fondamentale che i film diventino un’occasione di confronto aperto e libero con la realtà in cui ci troviamo. Abbiamo invitato spesso associazioni che lavorano nel quartiere e in città per animare e stimolare il dibattito con il pubblico dopo la proiezione, per esempio abbiamo collaborato con Arci Porco Rosso e Non una di meno Palermo, così come stiamo progettando per il futuro azioni comuni con altre realtà quali SOS Ballarò, Sbaratto, Efebo d’oro, Goethe Institut, Institut Français, Soleluna etc.

 

 

MCM: Cosa direste a chi vede Palermo come una città con pochi spazi e opportunità per spazi culturali e pratiche artistiche?

CC: Crediamo che Palermo sia una città che abbia molti spazi e tante risorse per creare connessioni umane e artistiche. Certo, come in tante altre grandi città, queste risorse non sempre vengono sfruttate o tendono a disperdersi, e si fa presto a cadere nella trappola di pensare che non ci siano luoghi per immaginare una realtà diversa. Forse con un po’ di incoscienza, ci siamo voluti mettere in gioco e abbiamo cercato la complicità di un quartiere come Ballarò per iniziare a seminare. Perché se si vuole vedere una città diversa, dove ci siano opportunità e spazi culturali per tutt3, il primo passo deve partire da noi.

 

MCM: Adesso che state cominciando a crescere, quali sono i prossimi sogni, ambizioni e obiettivi a medio e lungo periodo?

CC: Stiamo lavorando per avere un’arena estiva per l’estate; ci piacerebbe portare il cinema fuori dalla sala e al centro del quartiere, in piazza, e renderlo a tutti gli effetti un luogo che respiri e dialoghi con chiunque passa da lì o vive gli spazi circostanti. Vorremmo costruire l’arena insieme all3 mercatar3
dell’associazione Sbaratto usando cassette, sedie etc così da creare uno spazio che sia veramente di tutti.
La nostra ambizione più grande rimane sicuramente quella di coinvolgere in maniera sistematica l3 cittadin3 di Ballarò e le realtà del quartiere. Sarebbe bello, in futuro, poter avere un cinema di quartiere che sia davvero tale, che accolga, per esempio, proposte di programmazione dagli abitanti del posto o che diventi laboratorio creativo e artistico per i ragazzi e le ragazze di Ballarò. Tra le idee per il futuro, dato che più cresciamo e più aumenta la mole di lavoro, c’è anche quella di aprire la cerchia di CORRENTE a un gruppo di volontari che creda nel progetto e abbia voglia di darci una mano.