TASTING SESSION – SCHOOL OF WATER SCARCITY X Eliza Collin: WET ZONES Kitchen Activation

Questo evento fa parte di
Between Land and Sea
Progetto
BLAS Festival
Quando
23 Giugno 2023, 18:00
Dove
ECOMUSEO MARE MEMORIA VIVA
Condividi
Facebook
Twitter
Mail

School of Water Scarcity è un progetto di ricerca artistica che mira a indagare e scambiare conoscenze e pratiche di diverse discipline, creando consapevolezza e proponendo strategie umili per superare le limitazioni culturali, politiche ed economiche in Sicilia e Tunisia, concentrandosi in particolare sulle questioni legate alla cattiva gestione dell’acqua. I temi spaziano dalla conservazione della biodiversità, alla coltivazione di varietà locali autoctone e non, ai problemi di distribuzione e filtrazione dell’acqua, alla raccolta di dati, alle strategie di resistenza e al coinvolgimento dei consumatori.

Come continuazione del Summit Syndicat! del 2022, la cena sostituisce il programma di conversazione diurno per offrire un formato più interattivo che coinvolge i partecipanti invitati in un modo pratico e basato sulla ricerca per condividere le loro conoscenze, fornendo allo stesso tempo il contesto piacevole di cucinare e mangiare insieme in un’esperienza condivisa, con la possibilità di sviluppare un manuale da seguire per il pubblico. Le attività della cena sono ospitate in collaborazione con la cucina WET ZONES di Eliza Collin.

SCHOOL OF WATER SCARCITY è prodotto da Fondazione Studio Rizoma e supportato dalla Fondazione Rosa Luxemburg di Tunisi.

Design del Progetto e Curatela: Izabela Moren | Partecipanti passati e attuali: Amine Bounouh, Sarah Ben Romdane, Heythem Smida-Guesmi, Alaa Marzougi, Costanza Pizzo, Zeno Franchini (Marginal Studio), Luca Cinquemani e Fabio Aranzulla (Aterraterra), Enrico Milazzo, Melissa Carnemolla, Chachou, Bilel El Mekki, Habib Ayeb  | Produzione: Giorgio Mega e Youssef Ettourjoumene

Palermo non è una città povera d’acqua. Riceve acqua da molte sorgenti, pozzi e serbatoi grazie allo sbarramento artificiale dei fiumi. Storicamente Palermo può vantare uno dei sistemi idrici più intricati e sofisticati. Tuttavia, oggi, oltre il 50% di quest’acqua si perde prima di raggiungere gli spazi domestici. Sebbene l’acqua del bacino non sia scarsa, le città che ne fanno un consumo eccessivo portano inevitabilmente a una rapida desertificazione delle campagne circostanti. Una volta utilizzata, l’acqua che raggiunge gli spazi domestici spesso non viene pulita adeguatamente prima di essere scaricata nei fiumi e negli oceani, con effetti devastanti su questi ecosistemi.

Il modo in cui oggi sporchiamo e smaltiamo l’acqua contribuisce alla carenza globale di acqua dolce e ci porta in un futuro di complesse bonifiche per garantire una quantità sufficiente di acqua pulita. A ciò contribuisce anche l’interruzione del ciclo naturale dell’acqua attraverso la deforestazione e l’estrazione delle acque sotterranee. Le città sopravvivono grazie alle risorse circostanti; molte sono progettate per far entrare le merci e far uscire i rifiuti. L’acqua è una delle sostanze più essenziali del pianeta: è infinita, ma la sua qualità è limitata.

WET ZONES suggerisce un futuro non così lontano in cui il riciclo localizzato dell’acqua rappresenta una soluzione a breve termine che consente di regolare il consumo, lo smaltimento e il recupero di questa risorsa limitata. Per ridurre le abitudini idriche dannose e aprire la strada alle città circolari, l’unità di cucina esterna esplora in modo proattivo un sistema di filtraggio dell’acqua della cucina, utilizzando prodotti e materiali locali; l’acqua usata che entra nel sistema sarà incanalata attraverso una serie di filtri che rimuovono i contaminanti prima di essere purificata secondo standard sicuri per il riutilizzo o lo scarico. Questo processo ci invita a riflettere sul modo in cui utilizziamo l’acqua, su ciò che vi immettiamo e sulle nostre abitudini idriche quotidiane; tuttavia, non mira a demonizzare l’ambiente domestico, ma a fornire un’autorità temporanea sulle nostre abitudini idriche, inviando un chiaro messaggio a coloro che occupano posizioni di potere, sul futuro idrico che desideriamo.

Eliza Collin (1993) è una designer londinese che si è laureata al MA Material Futures nel 2021. Alla base della ricerca e dell’approccio progettuale di Collin c’è un interesse specifico e profondo per le percezioni e i valori che attribuiamo alle risorse; in questo ambito, i futuri dell’acqua sono stati il dominio prioritario attuale.

Il progetto fa parte di SCHOOL OF WATER SCARCITY, prodotto da Studio Rizoma e sostenuto dalla Fondazione Rosa Luxemburg di Tunisi.

Ricerca e Direzione Artistica: Eliza Collin | Curatela: Izabela Anna Moren | Realizzazione: Marginal Studio  | Produzione: Giorgio Mega | Camera: Genny Petrotta | Supporto: Peter Scheer, Gianluca Concialdi, Genny Petrotta, Hanna Rasper, Vanessa Rosano, Grazia Bommarito, Massimiliano Rotolo, Valentina Mandalari, Cristina Alga, Tiziana La Melia, Giuseppe Barbera, Gloria Culotta | Interviste: Tommaso la Mantia, Salvatore Stellino e figlio, Nicola di Fiore, Manfredi Leone, abitanti di Danisinni, Caterina Miranti, Salvo Equizzi | Workshop di co-progettazione: Pietro Airoldi, Anastasia Lobanova, Geraldina Signa, Luca Cinquemani e Fabio Aranzulla, Sergio Calabrese e Zuri Camille de Souza

This site is registered on wpml.org as a development site.