Between Land and Sea è un programma di ricerca artistica a lungo termine che combina l'impatto politico e ambientale che il Mediterraneo sta affrontando con un'attenzione specifica ai territori liquidi in quanto ricchi habitat naturali, ai connettori tra le diverse sponde e all'acqua come risorsa economica. Il focus è la combinazione di pratiche di ricerca scientifica e artistica e la costruzione di alleanze collaborative tra le diverse parti del Mediterraneo. Between Land and Sea ha visto la sua prima iterazione nell'omonimo festival a Palermo nel 2021; è stato concepito insieme alla Biennale Dream City di Tunisi e al Theater Bremen e sarà ospitato nelle due città nel 2022.

Anni
2021—2023
Paesi
Italia, Tunisia, Germania

A cura di Izabela Anna Moren

L’acqua è letteralmente al centro del Mediterraneo, che etimologicamente si traduce con “il mare in mezzo alla terra”. Il Mar Mediterraneo non solo collega le coste di diversi Paesi e culture, ma funge anche da habitat per molte specie ed è stato una fonte di cibo e di reddito per le persone che lo circondano. Per esempio, le sue acque sono condivise da molti pescatori e la mancanza di prodotti è vissuta in egual modo da tutti loro, portando a fenomeni sociali come la migrazione in Tunisia e in tutto il continente africano. Allo stesso tempo, il Canale di Sicilia è (dopo lo Stretto di Messina) tra le aree marine più inquinate al mondo. 

La gestione delle risorse idriche dolci è altrettanto importante perché si collega direttamente all’agricoltura, un’altra parte sostanziale del patrimonio mediterraneo. Mentre le condizioni meteorologiche sulla terraferma diventano sempre più imprevedibili con il processo di riscaldamento globale, le grandi operazioni agricole industriali orientate all’esportazione spesso monopolizzano l’uso delle preziose risorse idriche locali. I piccoli agricoltori rimangono con risorse insufficienti o del tutto assenti. Contemporaneamente, il caldo e le temperature estreme favoriscono la desertificazione dei terreni, rendendoli incapaci di assorbire le abbondanti precipitazioni che rappresentano l’altra faccia del cambiamento climatico nel Mediterraneo.

Sebbene i cambiamenti nel mare e nella terraferma siano fenomeni locali di grande portata con conseguenze disastrose, non sono unici e possono quindi essere affrontati collettivamente. Da un lato, è necessario creare una rete transnazionale di scambi e competenze per garantire solidarietà e creare un potere sindacale. Dall’altro lato, la comunicazione è fondamentale. Il giornalismo d’inchiesta, le scienze sociali e la pratica artistica sono invitati a collaborare all’articolazione di narrazioni sostanziali che uniscano cultura e agricoltura. 

I progetti di ricerca School of Water Scarcity, The Last Fishermen e Aqua Dentro inizieranno nel marzo 2022 e raccoglieranno competenze dalla Sicilia, dalla Tunisia e dal Ghana, oltre ad altri satelliti più a Nord e a Sud che si occupano di pescatori in mare e a terra, di agricoltura nel contesto delle piccole aziende agricole e di metodi locali e applicabili di risparmio idrico.

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