I progetti di "Regarding Colonies" affrontano la storia delle migrazioni tra l'Europa e le sue colonie in Africa, tra il nord e il sud dell'Europa. Esaminano le pratiche passate e attuali di sfruttamento di esseri umani e natura nel Sud e le molteplici espressioni di resistenza. Riflettono criticamente sulle forme della loro cooperazione transcontinentale, plasmate storicamente da disuguaglianze economiche e incomprensioni culturali, al fine di trasformarle.

Anni
2022—2024
Paesi
Italia, Repubblica Democratica del Congo, Germania

A cura di Eva-Maria Bertschy

Da quando le compagnie commerciali europee hanno iniziato a operare in Paesi lontani, fino alla nascita dell’economia globale come la conosciamo oggi, i protagonisti di questi sviluppi – commercianti, esploratori, soldati, missionari e amministratori coloniali – hanno promosso una divisione globale del lavoro. Hanno trasformato i Paesi del Sud in fornitori di materie prime che hanno permesso l’industrializzazione del Nord e in mercati di vendita per i prodotti industriali del Nord. Fin dall’inizio sono stati compiuti grandi sforzi per impedire qualsiasi industrializzazione e qualsiasi autonomia nelle colonie e, successivamente, negli Stati indipendenti.

Una divisione del lavoro che continua ancora oggi con le pratiche neocoloniali delle imprese globali, che esternalizzano al Sud i settori industriali a basso salario e tutti gli effetti negativi delle società consumistiche occidentali. Lo sfruttamento delle materie prime di cui abbiamo bisogno per il nostro sviluppo tecnico distrugge gli habitat delle popolazioni del Sud e provoca conflitti politici e guerre. I cambiamenti climatici provocati dall’Occidente producono tempeste e inondazioni nel Sud del mondo. Le pratiche sono cambiate nel tempo, ma i profitti sono sempre andati al Nord. Soltanto da quando la Cina ha imitato le pratiche occidentali e le ha ottimizzate in modo estremamente abile e disastroso, l’assetto globale è diventato un po’ traballante.

Palermo e la Sicilia sono un luogo ideale per ripensare il divario Nord-Sud, e alle relazioni tra Europa e Africa. Dopo secoli di occupazione da parte di varie potenze imperiali, la Sicilia è sempre stata considerata una provincia “sottosviluppata” dal Nord, anche molto tempo dopo l’unità d’Italia. Oggi rappresenta il confine meridionale della Fortezza Europa ed è diventata la porta d’ingresso, per così dire, per centinaia di migliaia di giovani provenienti dal continente africano che cercano un futuro migliore in Europa.

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