Borderline Modernity è una mostra della fotografa italiana Giovanna Silva che esplora l'architettura e la città moderna e contemporanea in Sicilia e Polonia.
Borderline Modernity è una mostra della fotografa italiana Giovanna Silva che esplora l’architettura e la città moderna e contemporanea in Sicilia e Polonia. Queste due aree geografiche ai confini dell’Unione Europea hanno un rapporto complesso con la modernità e l’architettura prodotta nel secondo dopoguerra: in Sicilia tale architettura è spesso legata a uno sviluppo urbano e industriale incontrollato e non esente da fenomeni di speculazione, mentre in Polonia nello stesso periodo l’architettura è anche uno strumento politico legato all’ideologia socialista.
Il lavoro fotografico di Giovanna Silva offre uno sguardo originale ed anti-monumentale sull’architettura, ricercando l’essenza di spazi ed edifici in dettagli apparentemente insignificanti, che rivelano la vita reale che vi si svolge. Silva ha fotografato l’architettura moderna in diverse città italiane e straniere, pubblicando numerosi libri sul tema. Negli ultimi anni, ha documentato l’architettura moderna siciliana e questo lavoro è in gran parte inedito. Il paesaggio che Silva cattura include architetture del dopoguerra audaci e coraggiose, talvolta silenziose, progettate da architetti locali e non: esse rappresentano un’idea di modernità che allontana la Sicilia dai cliché legati al suo passato greco, romano, arabo-normanno o barocco.
Gli scatti della Sicilia esposti presso l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia sono messi in relazione con fotografie dedicate all’architettura del dopoguerra in cinque città della Polonia – Varsavia, Breslavia, Cracovia, Katowice e Tichy – realizzate nel corso di un viaggio di ricerca della fotografa tra marzo e maggio 2025. In Polonia, Silva indaga l’architettura socialista prodotta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla caduta del Muro di Berlino nel 1989, proponendo una lettura della produzione architettonica di questo periodo e dei suoi stili, dal razionalismo e realismo socialista al postmodernismo, che contribuisce al racconto dei diversi periodi politici, dallo stalinismo all’avvento di Solidarność. Il progetto fotografico sulla Polonia è esposto alla Fundacja Archeologia Fotografii, dove le fotografie di Silva sono accostate a scatti delle stesse architetture dei fotografi polacchi Maria Chrząszczowa, Mariusz Hermanowicz, Tadeusz Sumiński e Antoni Zdebiak, di cui la fondazione tiene l’archivio, in un percorso che consente di cogliere l’evoluzione storica degli edifici fotografati.
La mostra è curata da Pietro Airoldi e Izabela Anna Rzeczkowska-Moren, membri del gruppo :AFTER il cui focus è legato al dibattito sull’architettura in Sicilia. Il Progetto fotografico tra Italia e Polonia è prodotto dall’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia ed è realizzato con il contributo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia. La mostra è svolta in collaborazione con la Fundacja Archeologia Fotografii di Varsavia.
Dopo la presentazione a Varsavia, tra luglio e settembre 2025, la mostra sarà proposta in una versione rinnovata all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia tra ottobre e novembre 2025.
Il progetto è vincitore dell’“Avviso pubblico per la promozione della fotografia italiana all’estero 2025” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.