Mamma Perdonami è una ricostruzione evocativa di un episodio quasi dimenticato della resistenza contadina radicale in Sicilia, durante il periodo turbolento che seguì la Seconda guerra mondiale. Combinando testimonianze orali, documenti d’archivio e riflessioni artistiche, il libro ripercorre la breve esistenza della Repubblica Autonoma Contadina di Piana degli Albanesi, una repubblica autonoma autoproclamata, nata dalla fame, dalla coscienza politica e dal desiderio di dignità.

Al centro del libro c’è la figura di Giacomo Petrotta, un marxista di formazione politica che, insieme ad altri giovani abitanti del villaggio, organizzò la distribuzione di cibo alla popolazione affamata in un contesto dominato da proprietari terrieri feudali, ex fascisti, interessi mafiosi e dall’incertezza lasciata dall’occupazione americana. I loro sforzi per raccogliere e ridistribuire il grano furono atti di solidarietà tanto quanto aperte sfide all’ordine costituito. I ricordi personali di Petrotta offrono una visione dettagliata di queste distribuzioni, dell’opportunismo dei potenti locali, della complicità delle forze dell’ordine con i proprietari terrieri e del furto finale che derubarono la comunità delle sue scarse risorse.

Il libro colloca inoltre questi eventi all’interno di riflessioni più ampie sui diritti alla terra, la decolonizzazione e i movimenti contadini contemporanei, tracciando collegamenti tra le insurrezioni del dopoguerra in Sicilia e le odierne lotte per la riforma agraria. Conversazioni con attivisti come Douglas Estevam del Movimento Sem Terra brasiliano, nonché estratti di analisi psicoanalitiche e storiche, rivelano come la memoria collettiva diventi una forza di mobilitazione politica.

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